Dopo aver assaggiato in uno sperduto paesino dell'umbria un meraviglioso petto d'anatra bagnato con il suo sugo alle ciliegie ho deciso di provare a emulare questa ricetta con un esperimento.
Ho deciso di prendere un petto d'anatra bello grosso, "come dici? non abbiamo anatra a casa?" beh volevo dire.... un petto di pollo. Ho preso un petto di pollo bello grosso, diviso a metà e pulito delle parti di scarto. L'ho masso con un filo d'olio in una pentola di ferro a rosolare da tutti i lati a fiamma molto alta da tutti i lati.
Ho aggiunto quindi un pò di rosmarino e di origano e un pizzico di sale grosso.
Dopo averlo rosolato per bene ho aggiunto salsa di soia e worcester e ci ho messo le ciliegie snoccio......" come non è stagione di ciliegie..e che stagione è ?...ah pesche....ok..." Ho preso due pesche. Le ho messe a pezzetti nel sugo a cucinare dopo averle, chiaramente, mondate.
Ho lasciato cucinare a fiamma moderata con il coperchio chiuso per circa 15 minuti, quando ho verificato che la cottura del pollo fosse completa. Prima di servire ho aggiunto ancora qualche pezzetto di pesca non cucinata che restasse più compatta.
Il risultato è stato ottimo a mio avviso, delicato, dolce ma nel contempo con un aroma speziato che aiutava a confondere le sensazioni del palato e a trarre in inganno i sensi.
Da ripetere!!!
martedì 30 luglio 2013
lunedì 1 luglio 2013
Arrosto al cabernet con pomodoro cuor di bue
Dopo aver trascurato notevolmente questo mio blog ricomincio la stagione culinaria
ieri ho sperimentato un nuovo tipo di arrosto.
la carne scelta per l'occasione derivava da una attenta ed accurata ricerca nel congelatore dal quale è spuntato un blocco non ben identificato. questo è il taglio giusto per poter fare questo tipo di arrosto!!! ( scherzi a parte penso fosse spalla di maiale).
La preparazione è decisamente semplice e alla portata di tutti, richiedere però la pazienza di attendere la cottura un paio d'ore.
Dopo aver aggiunto in un tegame due cipolle tagliate grossolanamente e un filo d'olio, ho rosolato la carne. ultimata questa fase ( stando attento a non bucare la superficie, per mantenere i succhi all'interno del maiale) ho aggiunto 2 carote, due bicchieri di vino rosso Cabernet Franc, 3 pomodori cuor di bue di dimensione media tagliati a pezzetti dopo averli pelati, una manciata di sale grosso, rosmarino, maggiorana, pepe e un peperoncino. L'ho lasciato cucinare coperto, con la fiamma al minimo, per circa 2 ore. Infine, tolta la carne per farla raffreddare per il taglio, ho passato con in frullatore ad immersione ( velocità minima) il sugo e l'ho rimesso a sobbollire a fuoco vivace.
Il risultato è stato un arrosto molto delicato, morbido, con retrogusto lievemente piccante.
ieri ho sperimentato un nuovo tipo di arrosto.
la carne scelta per l'occasione derivava da una attenta ed accurata ricerca nel congelatore dal quale è spuntato un blocco non ben identificato. questo è il taglio giusto per poter fare questo tipo di arrosto!!! ( scherzi a parte penso fosse spalla di maiale).
La preparazione è decisamente semplice e alla portata di tutti, richiedere però la pazienza di attendere la cottura un paio d'ore.
Dopo aver aggiunto in un tegame due cipolle tagliate grossolanamente e un filo d'olio, ho rosolato la carne. ultimata questa fase ( stando attento a non bucare la superficie, per mantenere i succhi all'interno del maiale) ho aggiunto 2 carote, due bicchieri di vino rosso Cabernet Franc, 3 pomodori cuor di bue di dimensione media tagliati a pezzetti dopo averli pelati, una manciata di sale grosso, rosmarino, maggiorana, pepe e un peperoncino. L'ho lasciato cucinare coperto, con la fiamma al minimo, per circa 2 ore. Infine, tolta la carne per farla raffreddare per il taglio, ho passato con in frullatore ad immersione ( velocità minima) il sugo e l'ho rimesso a sobbollire a fuoco vivace.
Il risultato è stato un arrosto molto delicato, morbido, con retrogusto lievemente piccante.
domenica 27 gennaio 2013
Pranzo Pugliese ( non me ne voglia chi è davvero Pugliese)
Al supermercato ho avuto occasione di acquistare Cime di Rapa. Verdura particolare tipica della regione Tacco dello Stivale.
Ho mondato la verdura e l'ho messa a lessare. Quando a sensazione era cotta ho tirato fuori la verdura tagliandola finemente sul tagliere (tazzandola come si direbbe da noi) Nell'acqua di cottura delle verdure ho cotto la pasta.
in una padella capiente ho tagliato mezzo peperoncino fresco, uno spicchio d'aglio e un filo d'olio. avendo però troppo condimento ho raccolto parte del peperoncino e dell'alio in un vasettino di vetro e ho coperto il composto con dell'olio( questo servirà dopo )
Ho messo a rosolare le Cime di Rapa e un paio di acciughe tagliuzzate.
Una volta scolata la pasta, l'ho messa ad amalgamarsi con il preparato di verdure per servirla dopo averla mantecata con un filo d'olio.
Nella ricerca di cosa fare con il composto di olio aglio e peperoncino ho preparato una ciotolina di ricotta fresca sulla quale ho messo una punta di peperoncino, olio, sale e pepe. Ecco un semplicissimo antipasto sfizioso.
Risultato ottimo dal gusto mediterraneo. Quasi quasi da sentir arrivar la primavera ;).
Buon appetito
Lo strudel di Radicchio
Sempre per restare in tema Radicchio, ho preparato un velocissimo strudel.
Ho rosolato, in un pò di burro chiarificato, un cespo di radicchio di Treviso tagliato a pezzetti, ci ho aggiunto dei Broccoli lessati. Dopo aver rosolato tutto assieme, ho preparato una teglia con una pastasfoglia. su di essa ho spalmato un velo di gorgonzola mascarponato e di stracchino ( quel che avevo a casa già a disposizione) con la speranza (realizzatasi) di togliere un pò dell'amaro del radicchio che in padella era molto accentuato. Sulla sfoglia ho steso le verdure raffreddate. Ho arrotolato il tutto e ho cucinato a 200°C per circa mezz'ora.
Il risultato è stato estremamente soddisfacente. Semplice ed elegante.
La rosa di Gorizia
Ciao a tutti.
Dopo un lungo periodo di assenza dal blog torno con nuove ricette imparate e sperimentate in questi giorni.
Ho seguito un corso presso il ristorante La Subida, tenuto dal loro chef, il quale ci ha insegnato molteplici ricette realizzabili con il radicchio, ma non un radicchio tradizionale, chioggia o treviso. Quello impiegato è "La Rosa di Gorizia ".
Qui sopra lo potete vedere nel suo splendido colore e nella sua forma unica.
Con questo Radicchio dalla storia unica e accattivante ho realizzato due antipasti.
Per realizzare il primo ho avvolto qualche foglia di Radicchio mondato in una fettina di guanciale, irrorandola con aceto di vino
Molto semplice ma di grande effetto scenico.
Il secondo antipasto è un pò più elaborato.
Ho grattato delle mele acidule ( golden tendenti al verde o Smith). su di queste ho adagiato un paio di veli di formaggio latteria. ho coperto il tutto con fogli di radicchio scottate in padella con pochissimo burro ricoprendo il tutto con una spolverata di Kren o radice di Rafano.
Un antipasto decisamente particolare. D'effetto.Buon appetito!!!
Dopo un lungo periodo di assenza dal blog torno con nuove ricette imparate e sperimentate in questi giorni.
Ho seguito un corso presso il ristorante La Subida, tenuto dal loro chef, il quale ci ha insegnato molteplici ricette realizzabili con il radicchio, ma non un radicchio tradizionale, chioggia o treviso. Quello impiegato è "La Rosa di Gorizia ".
Qui sopra lo potete vedere nel suo splendido colore e nella sua forma unica.
Con questo Radicchio dalla storia unica e accattivante ho realizzato due antipasti.
Per realizzare il primo ho avvolto qualche foglia di Radicchio mondato in una fettina di guanciale, irrorandola con aceto di vino
Molto semplice ma di grande effetto scenico.
Il secondo antipasto è un pò più elaborato.
Ho grattato delle mele acidule ( golden tendenti al verde o Smith). su di queste ho adagiato un paio di veli di formaggio latteria. ho coperto il tutto con fogli di radicchio scottate in padella con pochissimo burro ricoprendo il tutto con una spolverata di Kren o radice di Rafano.
Un antipasto decisamente particolare. D'effetto.Buon appetito!!!
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